Sandro Scardigli, Italian Communist Party

English / Italian

English

Ukraine is the battleground where the future shaping of global balances is at stake. 

The U.S. is aiming for a military defeat of the Russian Federation, which would eliminate its character as a world power and reduce it once again to a land of conquest for the West, as it was in Boris Yeltsin’s time. The next step would be the political-military encirclement of China, the main danger to U.S. unipolarity. 

Anti-Chinese provocations on Taiwan should be seen as part of the preparation of North American and European public opinion for confrontation with the People’s Republic of China, the main threat to the U.S. attempt to maintain world supremacy. 

The increasing number of Ukrainian attacks against the territory of the Russian Federation, the attacks organized by the Ukrainian intelligence services against Russian intellectuals and personalities, the drones detonated over the Kremlin, are part of the Kiev Banderite regime’s attempt to facilitate a military climbdown under the illusion that it can win the war. 

The Communist Party of Italy, aware of the real risk that a military escalation of the conflict could lead to a nuclear war, calls for an immediate cease-fire; an end to the sending of arms to Ukraine by the Italian and other European governments; and the start of peace talks as soon as possible, with the role and wise proposals of the Chinese government as a fundamental basis. 

We communists fight for Italy’s exit from NATO and the dissolution of this imperialist military political bloc. 

Internationally, the struggle is between the imperialist states that, together with their allies, are acting so that the world of the 21st Century will be unipolar led by the U.S. and those forces, of which the Communist Party of China and the government of the People’s Republic are the highest expression, that are working to build a new multipolar world balance based on new and democratic relations between nations and peoples, which favor their free self-determination and economic relations based on mutual benefit. 

In this framework, the revitalization and strengthening of the BRICS (Brazil, Russia, India, China, South Africa), whose Gross Domestic Product is about 25 percent of the world’s, and their enlargement to include other countries, is crucial. 

Lula’s election victory in Brazil is a key step in this direction. 

China and Brazil have entered into an agreement under which Brazilian exporters will no longer have to use the dollar for trade transactions with Beijing. 

The BRICS are working on a new common currency. 

Even though the media hides this and other such news, these are fundamental events that are laying a concrete foundation for the creation of a multipolar world. 

Taiwan is not and should not become an independent state; it is part of China. Repeated provocations by the U.S. are an incitement to separatist and secessionist forces. 

The PRC has always supported the case for peaceful reunification with Taiwan under the “one nation, two systems” policy through which high autonomy is granted to Taipei. 

Since Beijing was admitted to the UN and joined the Security Council, the entire international community recognizes it as China’s only legitimate government. 

In fact, the U.S. is challenging international legality based on the centrality of the UN. 

The Italian Communist Party expresses its closeness and solidarity with the Chinese government and the Chinese Communist Party, stressing that the “one China” principle should not be questioned, and calls on the Italian government to defend this principle in all international fora. 

In addition, the PCI calls on Italian social and political forces to commit themselves to defending China’s sovereignty and territorial integrity, against any attempt at outside interference by extremist and separatist forces, which would only lead the world toward the abyss of a new global war. 

The U.S. and its agents are capable of anything to defend the fundamental interests of imperialist capitalism, and this has been amply demonstrated throughout history and even today. 

The workers and people of South Korea have experienced firsthand that “liberal and democratic principles” are trampled underfoot and drowned in blood when people demand true freedom and democracy. In May 1980 in Gwangju thousands of people, men women and even children, were massacred by the dictatorship enslaved to U.S. interests. We these days remember their sacrifice in the knowledge that only the defeat of humanity’s main enemy, U.S.-led imperialist capitalism, and the transition to socialism can ensure a dignified and free life for all humankind. 

We wish the comrades and comrades of the People’s Democratic Party of Korea well. We support their struggle against the outbreak of war in East Asia. 

The Korean people have the right to live in a united Korea, free from foreign domination and founded on the democracy of the workers and the masses of the people. 

Italian

L’Ucraina è il terreno di scontro che vede come posta in gioco il futuro assetto degli equilibri globali.

Gli USA puntano ad una sconfitta militare della Federazione Russa, che ne elimini il carattere di potenza mondiale e la riduca nuovamente a una terra di conquista per l’Occidente, come lo fu ai tempi di Boris Eltsin. Il passo successivo sarebbe l’accerchiamento politico-militare della Cina, principale pericolo per l’unipolarismo statunitense.

Le provocazioni anti cinesi su Taiwan vanno viste come parte della preparazione dell’opinione pubblica nordamericana ed europea allo scontro con la Repubblica Popolare Cinese, principale minaccia per il tentativo degli USA di mantenere la supremazia mondiale.

I sempre più numerosi attacchi ucraini contro il territorio della Federazione Russa, gli attentati organizzati dai servizi segreti ucraini contro intellettuali e personalità russe, i droni fatti esplodere sopra il Cremlino, sono parte del tentativo del regime banderista di Kiev che mira a favorire una scalata militare nell’illusione di poter vincere la guerra.

Il Partito Comunista Italiano, consapevole del rischio concreto che una scalata militare del conflitto possa portare a una guerra nucleare, chiede un immediato cessate il fuoco; la cessazione dell’invio di armi all’Ucraina da parte del governo italiano e degli altri governi europei; l’inizio di colloqui di pace nel più breve tempo possibile, che vedano nel ruolo e nelle sagge proposte del governo cinese una base fondamentale.

Noi comunisti  lottiamo per l’uscita dell’Italia dalla NATO e per lo scioglimento di questo blocco politico militare imperialista.

Sul piano internazionale la lotta è fra gli Stati imperialisti che, insieme ai loro alleati, agiscono affinché il mondo del XXI Secolo sia unipolare a guida USA e quelle forze, di cui il Partito Comunista Cinese e il governo della Repubblica Popolare sono la massima espressione, che operano per costruire un nuovo equilibrio mondiale multipolare fondato su nuove e democratiche relazioni fra le nazioni e i popoli, che favoriscano la loro libera autodeterminazione e relazioni economiche fondate sul reciproco vantaggio.

In questo quadro è fondamentale il rilancio e il potenziamento dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), il cui Prodotto Interno Lordo è circa il 25% di quello mondiale e il loro allargamento ad altri Paesi.

La vittoria elettorale di Lula in Brasile costituisce un passo fondamentale in questa direzione.

Cina e Brasile hanno stretto un accordo in base al quale gli esportatori brasiliani non dovranno più ricorrere al dollaro per le transazioni commerciali con Pechino.

I BRICS stanno lavorando ad una nuova moneta comune.

Anche se i mass media nascondono queste e altre notizie di questo tipo, si tratta di eventi fondamentali che stanno mettendo basi concrete per la creazione di un mondo multipolare.

Taiwan non è e non deve diventare uno stato indipendente, ma fa parte della Cina. Le reiterate provocazioni degli USA sono un incitamento alle forze separatiste e secessioniste.

La Repubblica Popolare Cinese ha da sempre sostenuto le ragioni di una riunificazione pacifica con Taiwan, nell’ambito della politica “una nazione, due sistemi”, attraverso la quale viene garantita a Taipei elevata autonomia.

Da quando Pechino è stata ammessa all’ONU ed è entrata a far parte del consiglio di sicurezza, tutta la comunità internazionale la riconosce come unico governo legittimo della Cina.

Di fatto gli USA stanno mettendo in discussione la legalità internazionale basata sulla centralità dell’ONU.

Il Partito Comunista Italiano esprime la propria vicinanza e solidarietà al governo cinese ed al Partito Comunista Cinese, sottolineando come il principio “una sola Cina” non debba essere messo in discussione, ed invita il Governo italiano a difendere questo principio in tutti i consessi internazionali.

Inoltre, il PCI invita le forze sociali e politiche italiane ad impegnarsi a difendere la sovranità e l’integrità territoriale della Cina, contro ogni tentativo di ingerenza esterna da parte di forze estremiste e separatiste, che non farebbe altro che condurre il mondo verso l’abisso di una nuova guerra globale.

Gli USA ed i suoi agenti sono capaci di tutto pur di difendere gli interessi fondamentali del capitalismo imperialista e ciò è stato largamente dimostrato nel corso della storia e ancora oggi.

I lavoratori e il popolo della Corea del Sud hanno sperimentato sulla loro pelle che i “principi liberali e democratici” vengono calpestati e annegati nel sangue quando i popoli pretendono una vera libertà e democrazia. Nel maggio 1980 a Gwangju migliaia di persone, uomini donne e anche bambini, vennero massacrati dalla dittatura asservita agli interessi statunitensi. Noi in questi giorni ricordiamo il loro sacrificio, nella consapevolezza che soltanto la sconfitta del principale nemico dell’umanità, il capitalismo imperialista guidato dagli USA, e la transizione al socialismo potrà assicurare una vita dignitosa e libera a tutto il genere umano.

Facciamo i nostri auguri ai compagni e alle compagne del Partito Democratico del Popolo di Corea. Sosteniamo la loro lotta contro lo scoppio di una guerra in Asia Orientale.

Il popolo coreano ha il diritto di vivere in una Corea unita, libera da ogni dominazione straniera e fondata sulla democrazia dei lavoratori e delle masse popolari.